Classe 2 D, Scuola Secondaria di Primo Grado di Lugnano in Teverina (TR)

Il nostro progetto è partito da una riflessione sugli stili di consumo e, di conseguenza, sulla  problematica dei rifiuti (Agenda 2030, goal 12.5). Abbiamo lavorato attorno a un’idea creativa, facilmente realizzabile, con impatto immediato sulla comunità, che promuovesse la buona pratica del riuso. Abbiamo così progettato e realizzato (con l’aiuto prezioso di un nonno) un postazione fissa nell’atrio della scuola, LO SCAFFALE DEL RIUSO, dove studenti e personale della scuola potessero mettere oggetti, ancora in buono stato ma non più utilizzati, che altri avrebbero potuto prendere. L’azione del “buttar via” si trasforma in quella del “lascia e prendi”, prolungano il ciclo di vita degli oggetti e stimolando una riflessione sul consumo critico.

Lo scaffale è stato inaugurato in occasione del mercatino di Natale dove tutti sono stati invitati a portare oggetti da lasciare: un modo per scambiarci regali “sostenibili”.

La fase finale, non avvenuta causa chiusura improvvisa della scuola, doveva essere organizzare un incontro a scuola con il sindaco per raccontare il nostro percorso e fare la proposta di aprire, nell’isola ecologica di Lugnano, un centro del riuso permanente. Gli studenti hanno preparato una documentazione sui centri del riuso già esistenti, con tanto di istruzioni operative e suggerimenti procedurali. Oltre all’obiettivo di ridurre i rifiuti, sarebbe questa una nuova occasione di incontro tra persone, un modo sano di fare comunità.

Al progetto hanno collaborato l’insegnante di lettere, Silvia Bombara, insieme con l’insegnante di scienze, Alessia Scardavilli, e di tecnologia, Letizia Salvati.